Con la presente siamo lieti di sottoporre alla Vostra attenzione le
principali novità in materia fiscale del mese disponibili anche sul sito
dello Studio www.e-ius.it.
1 ATTIVITÀ LEGISLATIVA………………………………………………………………………………………………………2
2 NOVITÀ IN MATERIA DI TERZO SETTORE………………………………………………………………….3
3 NOVITÀ IN MATERIA DI CONTENZIOSO TRIBUTARIO.. ……………………………………….5
4 NOVITÀ IN TEMA DI START-UP, INDUSTRIA 4.0, MARCHI E BREVETTI ………….5
5 NOVITÀ IN MATERIA DI WELFARE E LAVORO DIPENDENTE…………………………….. 6
6 NOVITÀ IN MATERIA IVA.. …………………………………………………………………………………………………14
7 ALTRE NOVITA’ ………………………………………………………………………………………………………………………14
1 ATTIVITÀ LEGISLATIVA
1.1 Decreto Legge 27 gennaio 2022, n. 4: Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico.
Nella Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.21 del 27-01-2022) è stato pubblicato il Decreto Legge n. 4 del 2022 (c.d. “decreto sostegni ter”). Il provvedimento è entrato in vigore in data 27 gennaio 2022.
1.2 Decreto Legge 30 dicembre 2021, n. 228: Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi
Nella Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.309 del 30-12-2021), è stato pubblicato il Decreto Legge n. 228 del 2021 (c.d. “decreto Milleproroghe”). Il provvedimento è entrato in vigore in data 31 dicembre 2021. Sulla Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28 febbraio 2022, è pubblicata la Legge 25 febbraio 2022, n. 15: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi.
1.3 Legge 30 dicembre 2021, n. 234: Legge di Bilancio
Nella Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.310 del 31-12-2021 – Suppl. Ordinario n. 49), è stata pubblicata la legge di Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024. (21G00256). Il provvedimento è entrato in vigore in data 1 gennaio 2022.
1.4 Decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146: Decreto Fiscale
Nella Gazzetta Ufficiale 20 dicembre 2021, n. 301 è stato pubblicato il Decreto Legge 21 ottobre 2021, n. 146, noto come Decreto Fiscale, coordinato con la legge di conversione 17 dicembre 2021, n. 215, recante “Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”.
2 NOVITÀ IN MATERIA DI TERZO SETTORE
2.1 I chiarimenti del Ministero del lavoro per gli enti coinvolti nel processo di trasmigrazione nel Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS)
Con la Circolare 9/2022, pubblicata il 21 aprile scorso il Ministero fornisce alcuni importanti chiarimenti in ordine sia per organizzazione di volontariato e associazioni di promozione sociale interessate dalla trasmigrazione nel RUNTS che per gli altri enti che intendono accedervi. Viene anzitutto chiarito il ruolo del notaio sia per quegli enti che acquistano la personalità giuridica con l’accesso al RUNTS sia per quelli già dotati. In particolare, per queste ultime realtà il notaio per valutare la consistenza patrimoniale potrà richiedere una relazione giurata di un revisore o di società di revisione con data certa non anteriore a 120 giorni dalla presentazione della domanda. O laddove l’ente sia dotato di un organo di controllo o si avvalga di un revisore legale esterno potrà essere sufficiente la situazione patrimoniale dell’ente aggiornata a non più di 120 giorni e corredata dalla relazione dell’organo di controllo che ne attesto la corretta redazione.
Infine, ODV e APS che nella fase di trasmigrazione hanno apportato delle variazioni (i.e. sede o legale rappresentante) potranno
comunicarle via pec agli Uffici del RUNTS competenti mentre per le modifiche statutarie di enti dotati già di personalità giuridica e che non abbiano ricevuto ancora il placet della Prefettura/Regione, sarà possibile depositare lo statuto modificato qualora l’Ufficio ne rilevi la presenza o servirsi del notaio che provvederà a dare apposita comunicazione.
2.2 Pubblicato l’elenco degli Enti del Terzo settore accreditati al 5xmille per l’Anno 2022 nonché quello delle ONLUS
Il ministero del lavoro ha pubblicato in data 15 aprile l’elenco degli ETS accreditati entro l’11 aprile 2022 al beneficio del 5xmille per l’annualità in corso. Per eventuali errori di iscrizione, il legale rappresentante dell’ente potrà richiedere la rettifica entro il 30 aprile. Il ministero provvederà poi a pubblicare un nuovo elenco entro il 10 maggio che tenga conto delle eventuali modifiche richieste dai legali rappresentanti. Analogamente in data 20 aprile anche l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a pubblicare l’elenco delle ONLUS accreditate al 5xmille 2022.
2.3 Pubblicati i modelli di regolamento per il ramo ETS o impresa sociale
La Conferenza Episcopale Italiana (Cei) ha pubblicato i modelli di regolamento per il ramo ente del Terzo settore (Ets) o impresa sociale. Un documento che tratta la particolare questione legata all’iter per il riconoscimento del ramo ETS da parte dei molti enti religiosi che in questa fase stanno valutando l’ingresso nel nuovo registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS).
2.4 Firmato il decreto ministeriale n.54 relativo alle attività ispettive sulle imprese sociali
In data 5 aprile, Il ministro del Lavoro Orlando ha firmato il DM 54/2022 in materia di attività ispettiva sulle imprese sociali.
Tale provvedimento determina:
- la disciplina delle attività di controllo volte a verificare il rispetto, da parte delle imprese sociali, delle disposizioni di cui al Dlgs 3 luglio 2017, n. 112 e del contributo a carico delle medesime per le spese relative al sistema di vigilanza;
- l’individuazione di criteri, requisiti e procedure per il riconoscimento degli enti associativi ai fini dell’esercizio dell’attività ispettiva;
- le forme di vigilanza da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Saranno destinatari dei controlli tutti gli enti in possesso della qualifica di impresa sociale, ad esclusione di quelli sottoposti alla gestione commissariale o alle altre procedure concorsuali.
Il Decreto chiarisce poi le modalità del controllo ordinario eseguito dal Ministero a cui l’impresa sociale è soggetta almeno una volta all’anno. Per le ispezioni straordinarie, invece, le funzioni ispettive sono demandate all’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Resta da attendere la pubblicazione.
3 NOVITÀ IN MATERIA DI CONTENZIOSO TRIBUTARIO
3.1 Cassazione, ordinanza n. 12254 del 2022
In tema di imposte sui redditi, la Suprema Corte afferma che il reddito degli immobili locati per fini diversi da quello abitativo è individuato in relazione al reddito locativo fin quando risulta in vita un contratto di locazione.
Dunque, con riferimento ai canoni non percepiti per morosità del conduttore, il proprietario è comunque tenuto a versare le relative imposte, venendo meno questo obbligo solo in caso di risoluzione del contratto o un provvedimento di convalida dello sfratto.
4 NOVITÀ IN TEMA DI START-UP, INDUSTRIA 4.0, MARCHI E BREVETTI
4.1 Consultazione pubblica sugli obiettivi del Ministero.
Si segnala la proroga al 6 maggio della chiusura della consultazione pubblica sugli obiettivi e sui risultati di performance del Ministero dello sviluppo economico. L’obiettivo è consentire ai cittadini e agli altri portatori di interessi di contribuire con proposte, spunti e suggerimenti.
La consultazione si articola su sei temi che rappresentano i pilastri della missione istituzionale del Ministero:
- Incentivi e altri strumenti di sostegno;
- Mercato e tutela dei consumatori;
- Comunicazioni;
- Grandi imprese e riconversione industriale;
- Politiche industriali e PMI;
- Affari generali
È possibile scegliere, tra quelli proposti, un tema specifico ma è consentito anche partecipare più volte scegliendo ogni volta un tema diverso.
La partecipazione potrà avvenire sia in forma anonima sia identificandosi. In questo secondo caso si potrà rimanere aggiornati su come la propria partecipazione contribuirà a migliorare la qualità, la trasparenza e l’efficacia delle attività del Ministero.
4.2 Decreto MISE 12 aprile 2022: indicazioni sulle domande per investimenti sostenibili 4.0
Il decreto direttoriale del 12 aprile 2022 ha stabilito i termini per la presentazione delle domande da parte delle micro, piccole e medie imprese italiane al fine di richiedere incentivi per realizzare investimenti innovativi legati a tecnologie 4.0, economia circolare e risparmio energetico; nel dettaglio tali domande potranno essere inviate a partire dal 18 maggio.
I finanziamenti sono destinati per circa 250 milioni agli investimenti da realizzare nelle regioni del Centro – Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province
Autonome di Bolzano e di Trento), mentre circa 428 milioni sono previsti per quelli nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna).
Di queste risorse, una quota pari al 25% è destinata ai progetti proposti dalle micro e piccole imprese.
Le imprese che richiederanno l’agevolazione non devono aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento e dovranno impegnarsi a non farlo anche fino ai due anni successivi al completamento dell’investimento stesso. La procedura prevede inoltre per le PMI una prima fase dedicata alla compilazione della documentazione necessaria ai fini della richiesta dell’incentivo che verrà avviata il prossimo 4 maggio.
Gli sportelli online verranno gestiti da Invitalia per conto del Ministero dello sviluppo economico.
5 NOVITÀ IN MATERIA DI WELFARE E LAVORO DIPENDENTE
5.1 Approvato il Decreto-Legge per le misure urgenti di attuazione del PNRR (“Decreto PNRR 2”): novità in materia di welfare e lavoro dipendente
Nel Decreto contenente misure urgenti di attuazione del PNRR, approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso 13 aprile, è stata introdotta, su proposta del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, una disposizione finalizzata ad assicurare un’efficace azione di contrasto al fenomeno infortunistico e di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro nella fase di realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Si prevede che l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) promuova appositi protocolli di intesa con aziende e grandi gruppi industriali impegnati nella esecuzione dei singoli interventi previsti dal PNRR per l’attivazione, tra gli altri:
(i) di programmi straordinari di formazione in materia di salute e sicurezza che, fermi restando gli obblighi formativi spettanti al datore di lavoro, mirano a qualificare ulteriormente le competenze dei lavoratori nei settori caratterizzati da maggiore crescita occupazionale in ragione degli investimenti programmati;
(ii) di progetti di ricerca e sperimentazione di soluzioni tecnologiche in materia, tra l’altro, di robotica, esoscheletri, sensoristica per il monitoraggio degli ambienti di lavoro, materiali innovativi per l’abbigliamento lavorativo, dispositivi di visione immersiva e realtà aumentata, per il miglioramento degli standard di salute e sicurezza sul lavoro;
(iii) di sviluppo di strumenti e modelli organizzativi avanzati di analisi e gestione dei rischi per la salute e sicurezza negli ambienti di lavoro inclusi quelli da interferenze generate dalla compresenza di lavorazioni multiple;
(iv) di iniziative congiunte di comunicazione e promozione della cultura della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Con la sottoscrizione di protocolli d’intesa da realizzare con aziende o grandi gruppi industriali pubblici o privati, l’INAIL supporta ulteriormente la diffusione della cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche in logica di coerenza con quanto espresso nella Strategia europea in salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027.
Inoltre, è creato il Portale unico del contrasto al lavoro sommerso, che accentra in un’unica banca dati i risultati delle attività di vigilanza in materia di lavoro sommerso esercitate dai diversi organi ispettivi, in cui confluiscono, al fine di una efficace programmazione dell’attività ispettiva nonché del monitoraggio del fenomeno del lavoro sommerso su tutto il territorio nazionale, le risultanze dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro, dal personale ispettivo dell’INPS, dell’INAIL, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di finanza.
Il Portale Nazionale del Contrasto al Lavoro Sommerso sostituisce e integra le banche dati esistenti attraverso le quali l’Ispettorato nazionale del lavoro, l’INPS e l’INAIL condividono le risultanze degli accertamenti ispettivi. Nel portale, al quale accedono le amministrazioni che concorrono alla sua alimentazione, confluiscono i verbali ispettivi nonché ogni altro provvedimento consequenziale alla attività di vigilanza, ivi compresi tutti gli atti relativi ad eventuali contenziosi istaurati sul medesimo verbale.
Infine, nasce la prima software house pubblica a servizio del welfare. La società 3-I Spa, a capitale interamente pubblico, si occuperà di attività di sviluppo, conduzione e gestione di soluzioni software e di servizi informatici in favore dell’INPS, dell’INAIL, dell’ISTAT, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle altre pubbliche amministrazioni centrali. L’obiettivo è quello di garantire una gestione dei dati più efficiente e democratica e fornire servizi all’avanguardia per migliorare il benessere della collettività.
5.2 Detassazione premi di produttività: report con i dati aggiornati al 15 aprile 2022
A seguito della pubblicazione del D.M. 25 marzo 2016, relativo alla detassazione delle agevolazioni fiscali di cui alla l. n. 208/2015, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha reso disponibile i dati in merito alla detassazione dei premi di risultato aggiornato al mese di aprile 2022.
Nello specifico, alla data del 15 ottobre 2022 sono stati depositati 70.964 contratti. Dei 7.576 contratti attivi, 5.986 si propongono di raggiungere obiettivi di produttività, 4.517 di redditività, 3.875 di qualità, mentre 945 prevedono un piano di partecipazione e 4.434 prevedono misure di welfare aziendale.
Prendendo in considerazione la distribuzione geografica di tali contratti, ritroviamo che il 75% è concentrato al Nord, il 17% al Centro il 8% al Sud. Una analisi per settore di attività economica evidenzia come il 60% dei contratti depositati si riferisca ai Servizi, il 39% all’Industria e il 1% all’Agricoltura. Se invece ci si sofferma sulla dimensione aziendale otteniamo che il 51% ha un numero di dipendenti inferiore a 50, il 34% ha un numero di dipendenti maggiore uguale di 100 e il 15% ha un numero di dipendenti compreso fra 50 e 99. Per i 7.576 depositi che si riferiscono a contratti tuttora attivi la distribuzione geografica è la seguente: 71% Nord, 19% Centro, 10% al Sud.
Per settore di attività economica abbiamo 59% Servizi, 40% Industria, 1% Agricoltura. Per dimensione aziendale otteniamo 47% con numero di dipendenti inferiore a 50, 37% con numero di dipendenti maggiore uguale di 100, 16% con numero di dipendenti compreso fra 50 e 99.
In aggiunta, è possibile indicare all’atto del deposito telematico dei contratti aziendali la decontribuzione per le misure di conciliazione dei tempi di vita e lavoro dei dipendenti. Alla data del 15 aprile 2022, sono stati depositati 5.123 contratti di cui 3.372 corrispondenti a depositi validi anche ai fini della detassazione e 1.751 corrispondenti a depositi validi solo ai fini della decontribuzione. 884 depositi si riferiscono a contratti tuttora “attivi”, di cui 452 corrispondenti a depositi validi anche ai fini della detassazione e 432 corrispondenti a depositi validi solo ai fini della decontribuzione.
Si segnala, altresì, l’indicazione dell’incentivo fiscale con procedura automatica nella forma di credito d’imposta utilizzabile esclusivamente in compensazione, per talune spese di formazione del personale dipendente nel settore delle tecnologie previste dal “Piano Nazionale Industria 4.0”.
Alla data del 15 aprile 2022 sono stati depositati 4.333 contratti. Prendendo in considerazione la distribuzione geografica delle aziende che hanno depositato i 4.333 contratti, la percentuale maggiore, pari al 39% è concentrata al Nord, il 27% al Centro, il 34% al Sud dove emergono i dati della Campania che presenta il numero maggiore di contratti depositati su tutto il territorio nazionale. Relativamente al settore di attività economica, il maggior numero dei contratti depositati riguarda aziende operanti nel settore Servizi 61%, a seguire Industria 38% e Agricoltura con 1% contratti depositati.
Da ultimo, il report analizza i dati connessi alla proroga delle disposizioni in materia di licenziamenti collettivi ed individuali per giustificato motivo oggettivo ex art 14, co. 3, D.L. 14/2020. Il co. 3, in particolare, dispone che le preclusioni e le sospensioni previste dall’articolo non si applichino, tra l’altro, nelle ipotesi di accordo collettivo aziendale, stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, di incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, limitatamente ai lavoratori che aderiscono al predetto accordo. A questi lavoratori viene comunque riconosciuto il trattamento di cui all’art.1 del D.Lgs. n. 22/2015 (Naspi). Alla data del 15 aprile 2022 sono stati depositati 838 contratti. Prendendo in considerazione la distribuzione geografica delle aziende che hanno depositato i 838 contratti, la percentuale maggiore, pari al 62% è concentrata al Nord, il 25% al Centro, il 13% al Sud. Il numero maggiore di contratti depositati si registra in Lombardia. Riguardo al settore di attività economica, il maggior numero dei contratti depositati riguarda aziende operanti nel settore Servizi 53%, a seguire Industria 46% e Agricoltura con 1% contratti depositati.
5.3 Nota mensile ISTAT sull’andamento dell’economia italiana – marzo 2022
È stata pubblicata dall’ISTAT la nota mensile, relativa a marzo 2022, sull’andamento dell’economia italiana, con cui l’Istituto ha certificato come il conflitto tra Russia e Ucraina, sovrappostosi alla crisi sanitaria in attenuazione, abbia aumentato l’incertezza e accentuato fortemente le tensioni nei mercati delle materie prime.
In Italia, a febbraio, la produzione industriale ha segnato un deciso rimbalzo congiunturale. Ipotizzando per marzo un livello dell’attività economica uguale a quello di febbraio, nel primo trimestre 2022 la produzione industriale si sarebbe ridotta dello 0,9%.
In particolare, le informazioni disponibili dal lato delle imprese, anche se ancora prevalentemente riferite al periodo precedente il conflitto, segnalano un diffuso rallentamento e in alcuni casi una flessione dell’attività.
La flessione è stata diffusa a tutti i raggruppamenti industriali a eccezione dell’energia che ha mostrato un modesto aumento congiunturale (+0,4%). Nello stesso periodo, le variazioni tendenziali sono state eterogenee con riduzioni più ampie per i beni intermedi (-1,8%) rispetto agli strumentali (-0,2%), mentre energia e beni di consumo sono aumentati rispettivamente del 2,7% e del 2,3%.
A gennaio, le esportazioni di beni in valore hanno evidenziato un ulteriore progresso (+5,3% la variazione congiunturale) sostenute dall’incremento delle
vendite delle principali categorie di beni esportati (in particolare di quelli strumentali e intermedi) diffuso tra le varie aree di destinazione dei prodotti. Le importazioni, sebbene in calo rispetto al mese precedente (-2,0%), nel periodo novembre-gennaio hanno mostrato una dinamica più vivace di quella delle esportazioni (+11,1% la variazione in valore tra novembre e gennaio rispetto ai tre mesi precedenti, +4,7% l’export).
Il forte rialzo delle quotazioni delle materie prime ha determinato una robusta crescita nei prezzi all’import dei prodotti energetici (+124,9% la variazione tendenziale dei valori medi unitari) ma anche in quelli dei beni intermedi (+31,8%). Tali andamenti si sono riflessi negativamente sul saldo commerciale italiano, determinando, oltre al forte disavanzo degli scambi energetici, anche un deterioramento del saldo al netto di beni energetici che rimane comunque positivo.
I dati relativi agli scambi extra Ue a febbraio hanno evidenziato una dinamica positiva per entrambi i flussi con un aumento congiunturale decisamente più marcato delle importazioni rispetto alle esportazioni (rispettivamente +3,4% e +0,7% per il totale al netto dei beni energetici).
A gennaio, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni ha segnato una flessione (-0,9%) che ha interrotto la prolungata fase espansiva dei mesi precedenti. Il ciclo espansivo delle costruzioni si è riflesso solo parzialmente sul mercato immobiliare. Nel quarto trimestre 2021, si è avuto un incremento dei prezzi delle abitazioni (+0,1% congiunturale, +4,0% tendenziale) a fronte di una stazionarietà dei listini di quelle esistenti e di una crescita dei prezzi delle abitazioni nuove (+1,1%). Nel 2021, le quotazioni delle abitazioni acquistate dalle famiglie sono aumentate del 2,5% rispetto al 2020, registrando l’incremento più ampio.
I segnali provenienti dal mercato del lavoro, a febbraio, sono rimasti positivi con un aumento dell’occupazione e una flessione della disoccupazione e dell’inattività. I miglioramenti dei consumi, dei redditi e del mercato del lavoro segnati fino a febbraio si sono, tuttavia, associati a un progressivo deterioramento della fiducia delle famiglie divenuto più accentuato a marzo.
Nel quarto trimestre, il reddito disponibile e i consumi delle famiglie consumatrici hanno mostrato aumenti congiunturali di intensità analoga (rispettivamente +1,3% e +1,2%), determinando un lieve aumento della propensione al risparmio, salita all’11,3%. Il potere di acquisto ha registrato un marginale miglioramento (+0,1%) condizionato dall’aumento del deflatore implicito dei consumi (+1,2%).
Nel 2021, in media, il reddito disponibile è salito del 3,8%, il potere di acquisto del 2,1% mentre la propensione al risparmio delle famiglie è diminuita al 13,1% (15,6% nel 2020, 8% nel 2019). La fase di miglioramento dei consumi è in parziale attenuazione. A febbraio, le vendite al dettaglio in volume sono aumentate dello 0,4%, trainate dai beni non alimentari (+1,6%), mentre nel periodo dicembre-febbraio le vendite hanno manifestato un calo rispetto al trimestre precedente (-0,4%).
I segnali provenienti dal mercato del lavoro sono rimasti positivi. Rispetto al mese precedente, a febbraio, è aumentata l’occupazione (+0,4%, pari a +81mila unità), ed è diminuito il numero di persone in cerca di lavoro (- 1,4%, pari a -30mila unità) e di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,6%, pari a -79mila unità). L’incremento dell’occupazione si è accompagnato a una ricomposizione a favore dei dipendenti a termine (+133mila unità) e degli indipendenti (+56mila unità) verosimilmente legata ai miglioramenti dell’occupazione nelle costruzioni dove la loro l’incidenza è più elevata.
Per quanto concerne i prezzi, l’ISTAT rileva che, in base alla stima preliminare, a marzo, la variazione tendenziale dell’indice per l’intera collettività (NIC) è risultata pari a 6,7%, da 5,7% di febbraio, determinando un ulteriore aumento dell’inflazione acquisita per il 2022, pari a 5,3% (4,3% a febbraio). La persistente tendenza al rialzo è stata legata agli andamenti dei prezzi dei beni energetici e alimentari che in quest’ultimo periodo hanno risentito delle turbolenze geopolitiche.
I prezzi della componente energia hanno segnato un incremento tendenziale del 52,9% spinti dalle ampie fluttuazioni delle materie prime e del gas naturale. Anche i prezzi dei beni alimentari hanno subito un’ulteriore accelerazione (+5,5% da +4,6% di febbraio) spinti dagli andamenti degli alimentari non lavorati (+8,0%), influenzati dai rincari delle materie prime agricole. Nei servizi, la variazione tendenziale dei prezzi si è confermata stabile (+1,8%) mentre è aumentata per i beni industriali non energetici (+1,6% da +1,1% di febbraio).
A sintesi di questi andamenti, il “carrello della spesa”, riferito ai prezzi dei beni alimentari per la cura della casa e della persona, ha continuato a mostrare una dinamica positiva (+5,0% a marzo da +4,1% del mese precedente). L’evoluzione dell’inflazione di fondo, nell’accezione che esclude gli energetici e gli alimentari freschi ha mostrato un ulteriore rialzo (+2,0% da +1,7% di febbraio) evidenziando un quadro di diffusione delle spinte inflazionistiche nel sistema.
L’intensità degli aumenti dei beni energetici coinvolge anche i prezzi sul mercato interno in aumento del 41,4% su base annua. Al netto del comparto energetico, la crescita dei prezzi alla produzione è pari all’11,7% in termini tendenziali. Anche per il raggruppamento dei beni di consumo si manifesta un ulteriore rafforzamento degli aumenti (+6,0% in termini tendenziali), confermando la diffusione del fenomeno inflativo nelle diverse fasi della distribuzione.
Il perdurare della fase di aumento dei prezzi si riflette nella fiducia di consumatori e imprese. A marzo nel settore manifatturiero gli imprenditori che producono beni destinati al consumo, hanno rivisto al rialzo le aspettative di inflazione. Dal lato dei consumatori, le cui attese si spingono a un orizzonte temporale più lontano, sono tornati ad aumentare coloro che si aspettano aumenti più o meno intensi.
Ciò posto, l’Istituto afferma che l’impatto della guerra sul sistema economico rimane di difficile misurazione e si innesta all’interno di una fase del ciclo caratterizzata da miglioramenti di alcuni settori economici, degli investimenti e delle condizioni del mercato del lavoro.
Le reazioni allo shock determinato dal conflitto è al momento eterogenea tra gli operatori. Le famiglie mostrano maggiori preoccupazioni: a marzo l’indice di fiducia è sceso di circa 12 punti rispetto al trimestre precedente, condizionato dai giudizi negativi sul clima economico e su quello futuro. Tra le imprese, l’andamento della fiducia è differenziato tra comparti. Quella nel settore delle costruzioni è ancora a livelli massimi mentre è diminuita la fiducia delle imprese manifatturiere e dei servizi, anche se nel turismo si segnala un deciso miglioramento. In particolare, le imprese manifatturiere hanno evidenziato un aumento della quota di chi segnala ostacoli all’attività di esportazione.
Ipotizzando per marzo un livello dell’attività economica uguale a quello di febbraio, nel primo trimestre 2022 la produzione industriale segnerebbe un calo dello 0,9%. L’attuale tasso di investimento, sui livelli del 2008, e l’ancora elevata propensione al risparmio potrebbero rappresentare dei punti di forza per la ripresa della crescita economica incidendo sulle aspettative degli operatori. In questo scenario, la forte accelerazione dell’inflazione, condizionata dall’andamento dei prezzi dei beni energetici, costituisce ancora il principale rischio al ribasso a cui si associano i possibili effetti negativi legati al rallentamento del commercio internazionale e all’apprezzamento del dollaro.
5.4 Circolare INL n. 2 del 2022: chiarimenti sulla formazione a distanza nel contratto di apprendistato
L’INL, con la circolare n. 2 del 7 aprile 2022, fa il punto sulla erogazione della formazione di base e trasversale a valle di alcune richieste di chiarimenti pervenute dalle proprie articolazioni territoriali. I chiarimenti forniti hanno ad oggetto l’obbligo formativo a cui è tenuto il datore di lavoro nei contratti di apprendistato, con riferimento alla modalità di erogazione della formazione di base e trasversale con la possibilità di utilizzo della formazione a distanza (FAD) in modalità asincrona.
L’Ispettorato precisa, in premessa, che tale materia è di competenza regionale, ricordando che l’art. 44, D.Lgs. n. 81/2015 e le linee guida del 20 febbraio 2014 della Conferenza Stato-Regioni rimettono appunto alla normativa regionale la definizione degli strumenti per il riconoscimento della formazione di base e trasversale per l’apprendistato, finalizzata all’acquisizione di competenze di carattere generale per orientarsi e per inserirsi nei diversi contesti lavorativi.
In base alle linee guida menzionate, per l’INL la formazione può senz’altro realizzarsi in FAD con le modalità disciplinate dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano. Ove vi sia una carenza di regolamentazione regionale, l’Ente di vigilanza ritiene applicabile quanto già previsto dall’accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, relativamente alla formazione dei lavoratori in materia di tutela della salute e sicurezza.
Con la facoltà per l’apprendistato della formazione a distanza per la sicurezza sul lavoro è possibile, per la formazione di base e trasversale, poter ricorrere anche alla formazione con modalità e-learning. Con tale modalità- ad avviso dell’INL- viene recepita e realizzata una particolare forma evoluta di FAD consistente in un modello di formazione da remoto, con forme di interattività a distanza tra i discenti e i docenti e/o gli e-tutor e/o altri discenti, in modalità sincrona.
Tale posizione era stata già consolidata dall’Ente con la nota n. 527/2020 sulla formazione degli apprendisti con contratto professionalizzante in CIG/FIS nel periodo emergenziale. In quell’occasione, l’Ispettorato aveva confermato l’utilizzo dell’e-learning o la FAD solo in modalità sincrona nelle ore in cui la prestazione lavorativa veniva resa regolarmente.
Come già accennato, in assenza di regolamentazione regionale, l’Ispettorato ritiene applicabile quanto prescritto dal citato accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011 per la formazione dei lavoratori in materia di tutela della salute e sicurezza, che consente l’e-learning solo in modalità sincrona: ma in questo caso specifico, come da alcuni fatto notare, l’Ispettorato non fa alcuna menzione dell’accordo successivo e modificativo del 7 luglio 2016. In relazione a tale accordo, le Regioni e le Province autonome possono regolamentare diversamente la formazione attraverso piattaforme telematiche anche in modalità asincrone.
6 NOVITÀ IN MATERIA IVA
6.1 Regime speciale ex art. 74, comma 2, Decreto IVA per le agenzie di viaggio
l meccanismo dell’inversione contabile non è incompatibile con il regime speciale per le agenzie di viaggi di cui all’art. 74-ter del DPR 633/72.
Nel caso di specie, un’agenzia italiana aveva acquistato presso un soggetto passivo con sede nel Principato di Monaco servizi di alloggio rilevanti in Italia ai fini IVA, includendoli all’interno di pacchetti turistici dalla stessa venduti ai propri clienti in applicazione del regime speciale di cui all’art. 74-ter del DPR 633/72 per le agenzie di viaggio. Pertanto, ove un’agenza riceva fatture da un fornitore estero relative a prestazioni di servizi per le quali sussiste l’obbligo di applicazione dell’inversione contabile, ai sensi dell’art. 17 co. 2 del DPR 633/72, la stessa è tenuta a integrare con l’IVA il documento ricevuto e ad annotarlo nel registro IVA delle vendite (art. 23 del DPR 633/72), provvedendo a versare l’imposta dovuta.
Contestualmente occorre registrare l’imponibile comprensivo di IVA nel registro degli acquisti, da portare in diminuzione della base imponibile lorda come previsto dal regime speciale ex art. 74-ter del DPR 633/72. Resta ferma l’indetraibilità dell’imposta assolta, come previsto dal regime per le agenzie di viaggio.
7 ALTRE NOVITA’
7.1 Approvate le evoluzioni degli Isa per il periodo d’imposta 2021
Con il decreto 21 marzo 2022 del ministero dell’Economia e delle Finanze, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 di giovedì 14 aprile (supplemento ordinario n. 15), entrano in vigore, a partire dal periodo d’imposta 2021, 88 nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale.
Gli indici in questione rappresentano le evoluzioni di altrettanti Isa approvati con il decreto 24 dicembre 2019; si tratta, nello specifico, di 31 indici afferenti le attività del commercio, 18 relativi alle attività professionali, 24 per l’area dei servizi e 15 per il comparto delle manifatture.
7.2 Concessioni demaniali: registro al 2% anche sull’ulteriore proroga
L’ulteriore proroga delle concessioni demaniali marittime prevista dal Decreto fiscale (articolo 5, comma 3-bis del Dl n. 146/2021) che ha esteso da 12 a 24 mesi l’originaria proroga sancita dal Decreto rilancio, deve essere denunciata dalle parti nel termine di 20 giorni dalla data in cui ha effetto la stessa proroga. Successivamente l’Ufficio provvederà a liquidare l’imposta di Registro nella misura del 2% anche per il nuovo periodo della concessione.
È la sintesi della risposta n. 192 del 14 aprile 2022 dell’Agenzia delle entrate a un’istanza di interpello volta a conoscere il corretto adempimento dell’imposta di registro sul periodo di estensione della concessione demaniale previsto dal legislatore. L’istante, nel dettaglio, chiede se “nel caso in cui il calcolo dell’imposta (…) per il periodo maggiore (24 mesi) dovesse comunque rientrare nella misura minima (200 euro) già versata per la proroga di 12 mesi”, si possa escludere ogni altro adempimento tributario.